Raimondo Montecuccoli

Comune di Lama Mocogno
Montecenere

Oltre Pavullo, proseguendo sulla Statale 12 del Brennero oltrepassando il paese di Lama Mocogno si raggiunge il borgo di Montecenere. Le prime notizie su Montecenere datano 1180, ma sembra che il borgo abbia origini molto più antiche. La sua funzione era di avamposto per l'avvistamento, il controllo e la difesa del territorio, di cui l'imponente torre è il simbolo principale. Situato sulla parte più alta di uno sperone montuoso faceva sicuramente parte di un sistema di torri e fortificazioni poste a difesa dai Longobardi, che dalla Toscana erano pronti ad attaccare il Frignano e a travolgere le difese dei bizantini di Ravenna.

La torre in pietra, costruita tra il XII e XIII secolo, ha una base rettangolare molto ampia, di 7 metri per 8 e mura di notevole spessore, il che fa pensare che la torre originaria avesse un elevato sviluppo in altezza. Non aveva accessi al piano terra dall'esterno e il portale era notevolmente sopraelevato secondo un accorgimento tattico-difensivo in uso presso i bizantini e presente in tutte le torri medievali della zona. Come attesta un documento del 1390, il complesso fortilizio venne affidato prima dall'imperatore e poi dagli Estensi alla famiglia Montecuccoli, ma ben presto tra i due cugini feudatari Gaspare e Lanzillotto iniziarono gravi divergenze che sfociarono nella morte di Lanzillotto e nella presa violenta di Montecenere da parte di Gaspare che divenne signore indisturbato di un vasto feudo.

Montecenere fu sempre considerata, in quei turbolenti secoli, una roccaforte, uno dei capisaldi militari, insieme a Renno di Sopra e Montecuccolo, a difesa del medio Frignano. La sua importanza è dimostrata dai fatti di guerra accaduti all'inizio del secolo XVI, al tempo in cui gli eserciti del Papa penetrarono nella montagna modenese per conquistarla. Le truppe assalirono principalmente le torri di Montecenere e Sassostorno e solo il valore delle contesse Camilla e Margherita, mogli dei feudatari, valsero a evitare una sconfitta per i Montecuccoli e per gli Estendi sarebbe stata fatale.

In seguito Montecenere divenne il centro dei possedimenti di uno dei figli di Frignano, Federico che, nonostante vivesse alla corte di Ferrara, iniziò opere di ampliamento intorno alla torre con la costruzione di nuovi edifici e di mura di cinta. Documenti notarili datano nel 12 agosto 1677 la consegna delle chiavi della torre ad un emissario del Generale Raimondo Montecuccoli divenuto proprietario del feudo alla morte del cugino Carlo. Con la successiva estinzione della casata dei Montecuccoli di Montecenere la rocca cambiò proprietario diverse volte e, nei secoli, cadde in rovina fino ai primi restauri, realizzati alla fine del '700, e a quelli definitivi, terminati nel 1998, che hanno dato alla Torre l'aspetto attuale.