Raimondo Montecuccoli

Comune di Montefiorino
Montefiorino tra storia antica e moderna

Edificato su uno sperone roccioso a 797 metri sul livello del mare, Montefiorino, sovrastato dall'imponente rocca medievale si distingue per la posizione dominante sulle valli dei torrenti Dolo e Dragone. Antichi documenti del 1170 narrano che la posa delle prima pietra della torre, posta sul monte detto Montefiorino, fu opera dell'abate Guglielmo di Frassinoro con l'ausilio del visdomino Bernardo da Montecuccolo. Lo scopo era quello di creare una postazione difensiva in occasione di un'imminente guerra con i modenesi.
La torre costituiva il mastio intorno al quale 150 anni più tardi doveva innalzarsi il castello che fu poi trasformato e rimaneggiato più volte attraverso i secoli.

Tra il 1240 e il 1247 il castello fu luogo di sanguinose e devastanti battaglie che ne danneggiarono la struttura e venne poi abbandonato fino al 1278, anno in cui si decise il rifacimento delle parti distrutte e l'abbassamento fino a 13 metri dell'alta rocca pericolante. A partire dal 1320 Montefiorino venne nuovamente assoggettata al grande feudo dei Montecuccoli a cominciare dal patriarca Guglielmino e dal figlio Baldassarre I e, successivamente, da Guidinello. In questo periodo fu costruito un nuovo castello e venne innalzata una nuova torre a sud del borgo.

Di grande importanza per Montefiorino fu la visita, nel 1369, dell'imperatore Carlo IV, che affermò il potere e il prestigio dei Montecuccoli, i quali poterono inserire l'aquila imperiale nello stemma di famiglia. Ma non erano tempi tranquilli: la popolazione, stanca delle vessazioni dei potenti feudatari, insorse due volte contro i Montecuccoli appellandosi agli Estensi che finalmente, nel 1426, concessero l'autonomia a Montefiorino, la elessero podesteria e ne mantennero il possesso ininterrotto fino al 1796.

Scorriamo quindi l'orologio della storia avanti di quasi 150 anni e scorriamo brevemente gli importanti avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale che interessarono questi luoghi.
Montefiorino e tutto il territorio dell'Appennino Modenese di Ponente furono sede di dure e atroci battaglie tra l'esercito tedesco e le formazioni partigiane che, tra giugno e agosto del 1944, liberarono il territorio della Repubblica Partigiana e Montefiorino divenne sede del primo governo italiano su basi democratiche. Dal 1979 il castello ospita il Museo della Resistenza, dedicato alle vicende dell’ultimo conflitto mondiale ed in particolare alla vita della Repubblica Partigiana di Montefiorino. Nel museo sono esposti oggetti, armi, documenti e fotografie che unitamente a filmati raccontano e testimoniano le vicende dei protagonisti dell'epoca.

Merita sicuramente attenzione l'architettura del castello, comunemente chiamato Rocca. La sua massiccia mole risulta attualmente strutturata in quattro corpi di fabbrica che racchiudono una corte rettangolare dominata dal mastio. E' cinta su tre lati da una loggia che sovrasta il porticato da cui si accede alla “Sala della Ragione”, un tempo destinata all'amministrazione della giustizia. Sul portale, composto da pietre accuratamente squadrate, si nota lo stemma dei Montecuccoli ancora privo dell'aquila imperiale e quindi probabilmente risalente a prima della visita dell'imperatore Carlo IV.

Del complesso castellano eretto nel '300 fa parte anche la Torre del Mercato, situata nel borgo e più volte caduta in rovina e ristrutturata fino all'attuale aspetto di torre campanaria. Alla base è possibile riconoscere la muratura originaria, alcune feritoie e, più in alto, delle finestrelle. Da Montefiorno è possibile seguire le orme degli antichi pellegrini seguendo l'itinerario della via Bibulca, immersa in una bellissima natura e visitare la suggestiva pieve romanica di Rubbiano.