Raimondo Montecuccoli

Comune di Pavullo
La storia continua a poca distanza dal Castello di Montecuccolo: Renno, Montebonello e Olina

Renno
Partendo dal castello di Montecuccolo non si può non dedicare una visita ai piccoli borghi limitrofi che conservano antichissimi monumenti di grande interesse. La più vicina è Renno, raggiungibile con una piacevole passeggiata. Questa località è nominata per la prima volta in un documento dell'890 conservato all'archivio abbaziale di Nonantola. A quel tempo Renno era probabilmente il centro amministrativo, fiscale e giudiziario del Frignano non lontano dal sistema difensivo del castro feroniano, il sistema difensivo bizantino, col quale manteneva il contatto visivo attraverso il castello di Renno di Sopra, di cui oggi rimangono solo pochi ruderi.
Anche Renno fu teatro di feroci lotte e battaglie tra le fazioni guelfe e ghibelline che nel Medioevo insanguinarono il Medio Frignano. Dal punto di vista storico e artistico, Renno è importante per la sua pieve, piccola e silenziosa, dedicata a S. Giovanni Battista. Il periodo della costruzione è ancora incerto, per alcuni studiosi risalirebbe al 1157,per altri invece ad epoca più antica, intorno all'VIII-IX secolo.
Sottoposta a diversi interventi di modifica nell’arco dei secoli, presenta una facciata a capanna in cui, tra ‘600 e ‘700, sono state inserite tre grandi finestre e, nel 1792, un portale più ampio. Altre finestre furono aperte nel fianco e nell’abside meridionale e furono tamponate le due absidi minori che affiancavano quella centrale superstite. Le due cappelle laterali non appartengono alla costruzione originale ed il campanile fu costruito nel 1705.
L’interno della pieve è diviso in tre navate sorrette da particolari pilastri dalla foggia rara e insolita, in uno in particolare, nella prima colonna a destra, è scolpito il Crismon, il monogramma di Cristo, simile a quelli nella chiesa di Saint-Avit a Orleans in Francia. Questo segno, ottenuto con la sovrapposizione delle iniziali del nome greco di Cristo, è un simbolo antico della fede in Gesù e compare frequentemente nell'arte cristiana bizantina, longobarda e romanica.
La Pieve conserva al suo interno alcune opere interessanti tra cui un affresco quattrocentesco raffigurante il Battesimo di Gesù sul pilastro centrale di destra e una pregevole acquasantiera in marmo rosso di Verona. La tradizione vuole che sia stata donata dalla Marchesa Anna Bigi in occasione della nascita di suo figlio Raimondo Montecuccoli nel 1609.
Sulle pareti della navata centrale, in occasione di recenti restauri, sono riapparse otto croci ognuna inserita in un cerchio ornato con piccoli serti di foglie, a testimonianza della consacrazione dell'edificio. Nella navata di destra si apre la cappella contenente il sepolcro dei Montecuccoli tra cui la tomba del potente Cesare I che morì nel 1506.

Montebonello
Uno dei borghi più significativi in territorio pavullese è Montebonello presso il quale ancora si percepisce un'antica e suggestiva atmosfera medievale. Montebonello si trova menzionato nel 1033 in un documento in cui il vescovo di Modena dona il castello a Bonifacio di Toscana, padre di Matilde di Canossa.
Nei secoli appartenne a diverse famiglie feudali, in particolare ai Montegarullo, strenui nemici dei Montecuccoli. Nel 1408 venne definitivamente conquistato dagli Estensi e aggregato alla Podesteria di Monfestino. Al centro del piccolo borgo immerso tra dolci colline, si erge la chiesa della Natività di Maria, costruita originariamente come cappella del castello originario. Ricostruita nel XII secolo e rimaneggiata nei secoli successivi, presenta elementi artistici di notevole interesse.
Nel lato che si affaccia sulla piazzetta si notano, murati nel portico, una colonna ottagonale e frammenti di capitelli che rimandano a quelli di Renno. Da notare i due portali, uno gotico e l'altro romanico sopra il quale è scolpito un nodo gordiano. Le quattro bifore intagliate in un unico concio di arenaria sono uniche in tutto l'Appennino modenese. All'interno spiccano lo splendido arco a tutto sesto sopra il presbiterio e, alle pareti, gli affreschi quattrocenteschi di rara finezza, raffiguranti scene della vita dei Santi e della Madonna, scoperti durante il restauro nel 1978.

Olina
Tra Renno e Montecenere vale una visita il borgo di Olina, menzionato con il nome di Aulina in una dedizione del 1276 e nell'atto con il quale Gaspare Montecuccoli assoggettò se stesso e i suoi castelli al Marchese Nicolò III d'Este. Nel 1269 avvenne in quei luoghi una cruenta battaglia tra guelfi e ghibellini terminata con la vittoria schiacciante dei Montecuccoli, nell'aspra lotta che li contrapponeva ai Gualandelli per il dominio sul Frignano.
Il regime tirannico imposto poi dai feudatari Montecuccoli diede luogo a malumori tra la popolazione che sfociarono in vere e proprie ribellioni. Ciò nonostante Olina rimase assoggettata alla nobile casata fino al '700. Di notevole interesse in questa frazione è il ponte sul torrente Scoltenna. Costruito in sasso, con un solo arco, di linea leggera e forma parabolica, fu eretto nel 1522 sulle rovine di uno precedente e molto antico, probabilmente risalente ad epoca romana. Vista l’importanza strategica per il passaggio di merci e persone, i Montecuccoli investirono per la ricostruzione del ponte 200 scudi d'oro. Contribuirono all'importante opera anche la Podesteria di Sestola e i Comuni di Firenze e Lucca.
Nel tempo il ponte subì perfezionamenti e restauri, restando sempre un monumento di grande suggestione. Un'antica leggenda un po' sinistra, ricollegabile ad un tragico evento avvenuto nel 1400, narra che chiunque si trovi a passare sul ponte in una notte tempestosa e buia, ode una voce strozzata ed affannosa che chiede aiuto.