Raimondo Montecuccoli

Palagano
Escursioni alle miniere dei Cinghi di Boccassuolo nella Val Dragone

Nei pressi di Palagano, immerse in una natura selvaggia e suggestiva, si raggiungono con una piacevole passeggiata le miniere dei Cinghi di Boccassuolo, di cui ancora si favoleggia a proposito della presunta presenza di oro. L'attività delle miniere risale al lontano 1343, quando Guglielmino da Montecuccolo stipulò un atto con alcuni operai per lavori da intraprendersi nella zona compresa fra Medola e Boccassuolo per la ricerca di materiali preziosi che però, sfortunatamente, portò solo al ritrovamento di rame e piombo.

Dopo alterne vicende, si sono perse informazioni sull’attività mineraria dell’intero comprensorio fino a che, negli anni 1631 e 1632, si sono avute testimonianze di consistenti presenze di rame all’interno degli scavi minerari. Soltanto nel 1699 si fa cenno esplicito alle cave collocate sul versante di Boccassuolo e di Toggiano con precise indicazioni.
Le notizie sull'attività mineraria si esauriscono nel 1788 quando l'estrazione dei metalli non fu più sufficientemente remunerativa. Da una recente campagna di ricerca ed esplorazione delle miniere, sono state localizzate dodici gallerie per oltre 1300 metri di sviluppo: quattro ubicate sul versante settentrionale del Cinghio del Corvo, a 1079 m. slm, ed otto a valle della strada Comunale Palagano Boccassuolo.

Alcune delle miniere sono visitabili, come quella di Toggiano che, pur essendo di entità minore in termini di sviluppo rispetto alle altre, presenta tutte le principali caratteristiche dell’attività mineraria svoltasi nel tempo. A differenza di tutte le altre, infatti, presenta un portale d’ingresso ancora integro e all’interno è ben visibile la presenza del rame. Inoltre possono essere rilevate consistenti formazioni di carbonato di calcio con accenni di formazioni stalattitiche. Sul fondo della miniera è presente un “pozzo” con acqua cristallina, all’interno del quale sono ancora presenti e ben visibili le travi di contenimento.